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19.10.2017
INCONTRO CON L'ASSESSORE DESIGNATO DEL MOVIMENTO 5 STELLE NELLA SEDE DELL'ASAEL

"L'abusivismo di necessità non esiste". L'assessore designato agli Enti locali del Movimento 5 Stelle, l'ex sindaco di Licata Angelo Cambiano, modifica ancora una volta la linea grillina sulle irregolarità edilizie: al confronto con gli amministratori locali dell'Asael parla del suo operato nel centro dell'Agrigentino, guidato fino alla mozione di sfiducia di questa estate, e glissa sul regolamento varato a Bagheria da Patrizio Cinque, che da M5S si è autosospeso dopo l'indagine di poche settimane fa. "La delega sull'abusivismo - si schermisce - è di competenza di Giampiero Trizzino. Di sicuro le seconde case al mare sono indifendibili, ma non si può ribaltare sui soli sindaci un problema non affrontato da 30 anni. Chi ha sbagliato deve pagare, ma le case non sorgono dalla sera alla mattina: paghi anche la politica che non ha vigilato".

L'incontro, in realtà, non verte sull'abusivismo. Il presidente dell'Asael Matteo Cocchiara, che con la sua associazione ha presentato un documento a tutte le coalizioni per segnalare la crisi degli enti locali, lo stuzzica su temi come l'abolizione delle Province e la semplificazione delle procedure per accedere ai fondi strutturali messi a disposizione dall'Europa, ma il dibattito - visto l'ospite - scivola naturalmente sull'urbanistica: "Come si fa - si chiede Cocchiara - a stanziare solo 100mila euro per i piani regolatori in tutti e 390 i Comuni?". È l'assist perché Cambiano parli del suo operato: "A Licata - afferma - gli abbattimenti proseguono. Le abitazioni entro i 150 metri dalla battigia sono quasi tutte seconde case. In tutta la Sicilia sono 150mila". L'ex sindaco ricorda così il clima del suo paese: "Io - osserva - vengo accusato di essermi fatto pubblicità. Invece ho fatto il mio dovere dopo un input della Procura".

Poi si passa al confronto vero e proprio. Il sindacato degli enti locali chiede più risorse e un ascolto maggiore da parte della Regione, e Cambiano risponde con ampie aperture.

 "Leggendo il vostro documento - commenta - mi identifico. Gli amministratori locali non hanno gli strumenti: sono imbrigliati in una selva di norme e diventano semplici passacarte. La semplificazione è determinante". Per Cambiano un esempio è proprio la riforma delle Province: "Ci pone in una condizione di totale confusione sulle competenze", attacca prima di promettere "la stabilizzazione dei contrattisti, che sono precari da 24 anni".



Link esterno: Articolo su Repubblica


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